L’8 agosto 2024 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 185 il Decreto Ministeriale del 9 luglio 2024, un provvedimento chiave del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che introduce nuove disposizioni riguardanti la “Disciplina dei servizi di individuazione, di validazione e di certificazione delle competenze relative alle qualificazioni di titolarità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali”. Questa iniziativa si inserisce nel quadro legislativo del decreto legislativo 16 gennaio 2013 n. 13 e in attuazione del decreto interministeriale del 5 gennaio 2021.
Il decreto rappresenta un importante passo verso la riforma del sistema nazionale di certificazione delle competenze, con l’obiettivo di creare un sistema più inclusivo e sinergico tra il mondo della formazione professionale e il contesto economico e sociale. Il documento stabilisce le nuove linee guida e regolamenta i servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze, ampliando le possibilità di collaborazione tra il sistema di formazione professionale, le Regioni e i Fondi interprofessionali per la formazione continua.
Ecco i punti chiave del decreto:
1. Ruolo del Ministero del Lavoro: Il testo definisce con chiarezza le funzioni e gli ambiti di titolarità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel sistema nazionale di certificazione delle competenze. Ciò permetterà una maggiore coerenza e integrazione delle politiche formative e del lavoro.
2. Collaborazione con il Partenariato Economico e Sociale: Il provvedimento apre nuovi spazi di collaborazione tra il sistema della formazione professionale di competenza regionale e il partenariato economico e sociale, riconoscendo un ruolo centrale ai Fondi interprofessionali per la formazione continua e ai Fondi bilaterali per l’integrazione al reddito. Questa sinergia rappresenta un punto di svolta nell’approccio alla formazione continua e all’adeguamento delle competenze nel mondo del lavoro.
3. Valorizzazione delle Competenze Non Formali: Un altro aspetto innovativo del decreto è il riconoscimento delle competenze acquisite in contesti di apprendimento non formale. Il provvedimento disciplina la valorizzazione delle competenze derivanti da esperienze come il servizio civile universale, i contratti di apprendistato, i tirocini promossi dal Ministero, i percorsi di accompagnamento all’imprenditorialità, il volontariato e i progetti di utilità collettiva. Questo permette di dare valore a percorsi di apprendimento che spesso esulano dalle tradizionali vie della formazione, offrendo opportunità di certificazione anche a chi acquisisce competenze in contesti lavorativi, di volontariato o di autoimprenditorialità.
Il decreto, inoltre, impone nuovi obblighi e regolamentazioni per una serie di soggetti:
• Enti di Formazione e Fondi Interprofessionali: dovranno adeguarsi alle nuove linee guida e implementare procedure che consentano la certificazione delle competenze acquisite dai lavoratori attraverso la formazione continua.
• Regioni e Province Autonome: saranno chiamate a collaborare con il Ministero del Lavoro per armonizzare le politiche formative sul territorio nazionale.
• Soggetti dell’Apprendimento Non Formale: le organizzazioni che operano nell’ambito dell’apprendimento non formale, come enti promotori di tirocini e apprendistati, dovranno garantire il rispetto delle nuove procedure per la valorizzazione e certificazione delle competenze.
Il nuovo decreto introduce opportunità e vantaggi sia per le imprese che per i lavoratori:
per le Imprese –
1. Migliore allineamento tra formazione e mercato del lavoro: grazie alla collaborazione tra sistema di formazione professionale e partenariato economico, le imprese potranno beneficiare di lavoratori più qualificati, le cui competenze saranno certificate in base a standard condivisi a livello nazionale.
2. Accesso a incentivi e fondi: I Fondi interprofessionali e bilaterali saranno messi al centro della formazione continua, consentendo alle aziende di accedere a risorse per finanziare corsi di formazione e aggiornamento professionale per i propri dipendenti.
3. Valorizzazione del capitale umano: la certificazione delle competenze acquisite in contesti di apprendimento non formale, come apprendistato e tirocini, permetteranno alle aziende di riconoscere e valorizzare il capitale umano già presente, migliorando la produttività e la competitività.
4. Semplificazione dei processi di selezione: la certificazione ufficiale delle competenze renderà più semplice per le imprese identificare e reclutare lavoratori con le qualifiche necessarie, riducendo i tempi e i costi della selezione del personale.
per i Lavoratori –
1. Riconoscimento delle competenze: i lavoratori, grazie al decreto, vedranno riconosciute e certificate le competenze acquisite anche in contesti non formali, come il servizio civile, il volontariato, o l’apprendistato. Ciò aumenterà il loro valore sul mercato del lavoro e le opportunità di crescita professionale.
2. Maggiore accesso alla formazione continua: l’attenzione ai Fondi interprofessionali permetterà ai lavoratori di accedere più facilmente a percorsi di formazione continua, contribuendo al miglioramento delle loro competenze e, di conseguenza, della loro posizione lavorativa.
3. Sostegno alla mobilità lavorativa: la certificazione delle competenze faciliterà la mobilità professionale dei lavoratori, consentendo loro di accedere a nuove opportunità di impiego, anche in settori diversi rispetto a quelli di provenienza.
4. Supporto all’imprenditorialità: il decreto prevede la valorizzazione delle competenze acquisite in percorsi di accompagnamento all’imprenditorialità e all’autoimpiego, offrendo un supporto concreto a chi vorrà avviare un’attività imprenditoriale.
L’adozione di questo decreto rappresenta un passo avanti significativo verso un sistema di certificazione delle competenze più inclusivo e interconnesso, capace di riconoscere e valorizzare l’ampia gamma di esperienze formative che contribuiscono allo sviluppo delle competenze nel mercato del lavoro. La collaborazione tra istituzioni, mondo economico e sistema di formazione professionale è alla base di questa riforma, con l’obiettivo di creare percorsi formativi sempre più integrati e utili per il tessuto economico-sociale.
Il Decreto Ministeriale del 9 luglio 2024 offre nuove prospettive per chi opera nel settore della formazione e del lavoro, delineando un quadro normativo che valorizza le competenze acquisite in vari contesti e promuove l’integrazione tra formazione professionale e esigenze del mercato. Masterfor, da sempre impegnato nel supportare la formazione continua e la crescita delle competenze, accoglie con entusiasmo questa evoluzione normativa, pronta a offrire servizi e percorsi formativi in linea con le nuove disposizioni, aiutando imprese e lavoratori a sfruttare appieno queste opportunità.